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L’importanza della psicologia

importanza della psicologia - gli altri

Qual è l’importanza della psicologia? Spesso si cerca, soprattutto in questo periodo dell’anno, di cambiare qualcosa nella propria vita. Presto però ci si sorprende a constatare che questo desiderio si traduce in quello, un po ‘più specifico, di voler cambiare gli altri. Per esempio, dirsi “D’ora in poi andrò più d ‘accordo con mia suocera!” – tanto per prendere un classico stereotipo – , diviene quasi in automatico “vorrei che mia suocera smettesse di venirci a trovare ogni santo weekend”. Risultato?

La felicità di chi dice questo dipende da qualcosa che nessuno può controllare direttamente, se non la suocera, che così farà necessariamente il bello e il cattivo tempo proprio perché le viene dato tutto questo potere.

Può sembrare paradossale, ma non se si pensa che William James, uno dei più grandi psicologi del Ventesimo Secolo contemporaneo di Freud, disse: “La più grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possono cambiare le loro vite – attenzione, non cambiando la suocera o sperando che la suocera cambi – ma cambian­do il proprio atteggiamento mentale.”

Questo blog, da oggi, diviene un Vlog, collegato ad un canale Youtube su cui vi invito ad iscrivervi. Spero che possiate trovarci informazioni interessanti sulla psicologia e la sua importanza, le sue applicazioni, i suoi strumenti per migliorare il nostro benessere. Conto anche su di voi per fare in modo che questo diventi uno spazio di confronto e di condivisione seria e scientifica su questi appassionanti temi.

E vorrei partire proprio da una riflessione sull’importanza della psicologia. Una scienza che è nata relativamente da poco, che ha a che fare con la complessità dell’essere umano e del suo vissuto. E che pertanto fatica a trovare la sua collocazione tra le materie scientifiche e quelle umanistiche. 

Cosa potrà dirci allora una materia che forse non riesce nemmeno a trovare una propria collocazione, secondo alcuni in perenne crisi di identità? Tanto che spesso, nelle librerie, avrete notato, i libri a tema psicologico sono posti vicino a quelli che trattano di astrologia o di hobby.

Credo che in realtà il problema non sia della psicologia, ma di chi posiziona i libri senza conoscerla bene. In questo articolo, vedremo quanto la psiche ed il suo studio scientifico siano importanti. 

Facciamo un esempio alquanto distante nel tempo. Prima Guerra Mondiale. Mentre imperversava quella terribile guerra di trincea, ma anche dopo la sua fine, migliaia di militari furono ricoverati negli ospedali di tutto il mondo. Molti di loro sembravano completamente assenti, distaccati dalla realtà. Presentavano mutismo, occhi sgranati in una espressione di terrore, rigidità muscolare, e ancora tremori, ipersensibilità ai rumori e tutta una serie di comporta­menti bizzarri. Migliaia di persone. 

In Italia, la psichiatria era allora una scienza molto giovane, era nata ufficialmente nel 1872. Il modo di concettualizzare questi quadri sintomatologici era completamente diverso, oppure, come in questo caso, mancava totalmente.

Nel 1915 lo psicologo Charles Myers usò per la prima volta, in un articolo su “The Lancet”, l’espressione “shell shock”, “shock da granata”.

Alcune immagini di persone colpite da quello che fu chiamato “shell shock” e che oggi chiameremmo una forma grave di “disturbo da stress post traumatico”.

Myers propose che il frastuono dei bombardamenti o il respirare il monossido di carbonio provocasse delle lesioni cerebrali. Ma la sua ipotesi fu presto rigettata, e per ragioni oggettive: quei sintomi infatti si manifestavano anche in chi non si trovava vicino ai bombardamenti. 

Due anni dopo, nel 1917, un neurologo, Babinski, inquadrò quei sintomi secondo una nosologia già in uso, ovvero come problemi isterici. Prese quindi a curare con l’ipnosi quelle persone, ed osservò che, in alcuni casi, essa faceva bene. In realtà, dato che allora non si capiva per quale ragione l’ipnosi avesse effetto su alcuni e non su altri, e data anche la mitologia che c’era – e c’è tuttora – su di essa, si diffuse presto l’idea che quei soldati in realtà fingessero, che rifiutassero il loro ruolo di eroi della patria spacciandosi per malati, ed essere congedati.

Quello che oggi chiameremmo probabilmente “disturbo da stress post-traumatico”, una grave patologia mentale, a quei tempi non fu riconosciuta, perché mancava ogni quadro teorico di riferimento e in molti non davano importanza alcuna alla psicologia.

Risultato? In alcuni casi, quelle persone ricevettero cure adeguate per il tempo. Ma molto spesso, subirono invece maltrattamenti di ogni genere, nel tentativo di farli “smettere di fingere”. Addirittura per curare la loro presunta omosessualità, dato che essendo per forza dei deboli probabilmente non erano nemmeno dei veri maschi….

…. e qui, se il tema non fosse serio, sulla presunta maggiore forza del maschio ci sarebbe davvero da ridere.

Subirono l’elettroshock e, in Italia, furono considerati esseri inferiori e primitivi. Tra l’altro in questo Paese vigeva la leva obbligatoria, e lo Stato non aveva alcun interesse e far riconoscere una malattia causata dal trauma della guerra. Meglio dire che quei soggetti erano deboli. Il riconoscimento della malattia da guerra, infatti, spettava proprio agli enti militari.

Presto, in Italia, quei soldati furono dimenticati. Più di 20000 furono chiusi in manicomio. Molti di più fecero ritorno a casa e dei loro problemi dovettero farsi carico, senza alcun sostegno sociale, i loro familiari. Si può capire che, data la situazione, la società aveva bisogno di mettere una distanza emotiva dal dolore. E fu così che spuntò un epiteto che si diffuse rapidamente, tanto ingiusto quanto espressione del trauma che anche la società civile ebbe nell’affrontare i reduci di guerra: quegli uomini si cominciò a chiamarli, per tanti anni, scemi di guerra.

Ecco quindi dove si può arrivare quando ignoriamo lo studio della psiche. Questo è soltanto un esempio. La psicologia ha una grossa importanza, quando naturalmente è trattata con il metodo che – per alcuni sembrerà un paradosso – è uno dei più umanistici: ovvero il metodo scientifico.

La psicologia è definita come lo studio del comportamento e dei processi mentali umani. Esiste dai tempi degli Antichi Greci come una delle discipline filoso­fiche, ma è nel Diciannovesimo Secolo che diviene un sapere indipendente dalla filosofia.

Semplificando al massimo, si può dire che questa scienza può aiutarci in quanto individua e spiega le motivazioni che sottostanno alle azioni degli individui e dei gruppi di persone. Con un simile sapere quindi uno psicologo può, ad esempio, aiutare un cliente a migliorare il modo in cui prende decisioni, o anche individuare processi aziendali maggiormente efficienti, contribuendo a migliorare l’organizzazione del lavoro, la comunicazione e di conseguenza anche la sicurezza nei luoghi di lavoro. Lo psicologo può inoltre aiutare nella gestione dello stress, nel migliorare le relazioni, l ‘autostima, e così via.

Naturalmente non dobbiamo confondere la psicologia scientifica con la psicologia del senso comune, ovvero le idee e le teorie che ognuno di noi ha sulla mente, che anche se spesso valide non sono utili nei contesti più complessi. Anzi, in realtà molte volte si tratta di convinzioni molto opinabili. Ad oggi la psicologia si è sviluppata in varie sotto-discipli­ne, specializzazioni, ognuna coi propri quadri teorici di riferimento e strumenti che trovano specifiche aree di applicazione.

Non esiste infatti solamente la psicologia clinica, quella che nella vulgata viene individuata come quella di Freud, tanto per intenderci.

Dallo psicologo non ci vanno i matti, semmai ci va chi ha deciso di risolvere un problema che, in molti casi, può non avere nulla a che fare con la salute mentale.

Solo per citare alcune applicazioni della psicologia al di fuori della clinica, abbiamo per esempio:

  • la psicoterapia familiare, o psicologia familiare, che studia e interviene sui sistemi interpersonali e relazionali della famiglia, dove non necessariamente c’è un problema di salute mentale ma appunto può esserci un problema comunicativo o relazionale;
  • la psicologia dello sport, che si focalizza sui fattori psicolo­gici che influenzano le prestazioni sportive;
  • l‘ambito del lavoro, cui ho accennato prima, che si occupa dell’efficienza dei posti di lavoro, della loro organizzazione, della sicurezza, della selezione del personale e dell’orientamento,
  • la psicologia del marketing, che studia il comportamento di acquisto dei clienti, anche in riferimento al modo in cui usiamo la nostra attenzione, i nostri movimenti oculari, il nostro movimento nello spazio, i nostri processi percettivi e decisionali; 
  • abbiamo poi la psicologia sperimentale, che è una disciplina che usa metodi rigorosi per lo studio delle funzioni del cervello;
  • la psicologia forense, per lo studio delle caratte­ristiche psicologiche dei criminali e delle loro vittime, e anche per valutare l’affidabilità delle testimonianze e l’entità del danno psichico;
  • e si potrebbero fare molti altri esempi.

Anche se in genere si pensa allo psicologo come ad un libero professionista, che sta nel suo studio a ricevere le persone, in molti Paesi, purtroppo poco in Italia, gli psicologi lavorano anche negli ospedali, nelle agenzie governative, nelle scuole e nelle aziende.

Negli scorsi anni l’ENPAP ha svolto una ricerca sul ruolo dello psicologo nella società italiana.

La psicologia ha quindi molta importanza, ed è una scienza che trova moltissimi ambiti di applicazione. Purtroppo, su di essa incombono ancora molti miti e pregiudizi. È sostanzialmente per questo motivo, che ho deciso di aprire un canale Youtube, e anche altri canali, per fare in modo di apportare il mio piccolo contributo alla diffusione della cultura psicolo­gica.

L’ho fatto anche per me, come un incentivo al mio aggiornamento professionale. Sono consapevole che esistono molti altri canali, bellissimi, sui quali anche io vado ad informarmi ed interagire. Qui però ho deciso che piut­tosto che parlare per massime o per “5 consigli su….”, si possano trovare soprattutto spazi di approfondimento, di confronto e condivisione seria e il più possibilmente motivata scientificamente.

Saranno video in genere piuttosto lunghi – ma in ogni caso, li dividerò in capitoli in modo che possiate andare al punto che vi interessa, se siete – ahimè – di fretta.

Parleremo non solo di disturbi come l’ansia, la depressione, ma anche di gestione del tempo, produttività, comunicazione, attualità, criminologia, crescita personale. Nel prossimo video tenterò di fornirvi il programma completo per quest’anno, in cui pubblicherò altri 12 video, uno al mese.

In questo primo video mi sono presentato e, con un esempio storico, spero di aver descritto quello che accade quando si affrontano i problemi senza prendere in considerazione l’importanza della psicologia, che abbiamo visto ha varie applicazioni in molti ambiti.

Ancora molto oggi deve essere fatto, specialmente in un paese come il nostro dove potete trovare i libri di psicologia vicino a quelli di astrologi e cartomanti, e dove il governo stesso preferisce – è notizia di pochi giorni fa – in questo periodo di pandemia, anzi di sindemia, mantenere il bonus monopattino ed eliminare gli aiuti finanziari per rendere accessibili a tutti i trattamenti psicologici.

In uno dei prossimi video indagheremo più a fondo la figura dello psicologo, ripercorrendo la sua storia e i fondamenti legislativi e deontologici di questa stupenda e difficile professione. 

Vi invito, se volete, ad indicarmi con un commento qui sotto a quali argomenti siete interessati. In descrizione trovate molte altre informazioni e i miei contatti.

… E ricordate che, in realtà, le suocere sono una grande risorsa.

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